Il management del futuro

L’onda lunga del cambiamento ha letteralmente travolto il management.

Accettare questa realtà ed accoglierla di buon grado rappresenta il primo passo per resistere al tempo, anzi diventarne protagonista.

Quando immaginiamo un futuro per il management dobbiamo pensare soprattutto al modo in cui dovranno essere gestite le aziende.

Una gestione innovativa prevede innanzitutto una governance efficace delle nuove tecnologie digitali.

Pertanto è fondamentale capire che la più grande innovazione non è di prodotto, processo o strategia, quanto piuttosto in una visione integrata del modello organizzativo aziendale.

Ma cosa stiamo dicendo esattamente?

In qualche modo è come se affermassimo che non è tanto il contenuto  a dover cambiare, quanto piuttosto “la forma”, intesa come l’insieme di procedure volte ad organizzare e comunicare la corporate.

Vediamo insieme quali sono le figure manageriali più richieste per sostenere le prossime sfide di futuro.

 

1. Plant manager

Spesso la velocità dei nostri giorni sottrae tempo a tutte quelle attività che richiedono una certa dose di attenzione, osservazione e concentrazione.

Tuttavia vi sono alcune professioni che conservano gelosamente queste attitudini.

È il caso del Plant Manager o Responsabile di Stabilimento, figura tra le più richieste e pagate del momento.

Chi è il plant manager?

Un professionista che presiede e organizza le operazioni quotidiane degli impianti di produzione aziendale, di cui deve assicurare il funzionamento ottimale ed efficiente.

Il Plant Manager lavora costantemente con il capitale umano, gestendo l’organizzazione del lavoro quotidiano e la formazione per le nuove leve.

Qual è il percorso formativo del Plant Manager?   Dipende dalla “dimensione delle responsabilità”.

Per un’azienda di piccole o medie dimensioni, occorre una Laurea triennale in Ingegneria Industriale e Gestione Aziendale.

In alcuni casi anche i lavoratori più esperti possono essere strutturati per rivestire questo ruolo,  frequentando dei corsi di formazione appositamente realizzati per raggiungere la postazione di Plant Manager.

Qualora invece si tratta di realtà molto grandi è preferibile conseguire un Master in Gestione Aziendale. 

 

2.Man machine Teaming Manager

La collaborazione efficace uomo-macchina è una delle sfide più avvincenti di futuro.

La figura destinata alla gestione del rapporto uomo-macchina è il Man-Machine Teaming Manager.

Tale professionista si occupa di coordinare team di lavoro misti, ovvero composti da esseri umani e macchine.

L’obiettivo è quello di trovare la giusta sinergia nell’organizzazione del team, volta a determinare una collaborazione impostata su un’interazione uomo-macchina vantaggiosa.  

Il Man-Machine Teaming Manager, grazie alle sue competenze, riesce ad addestrare il sistema di AI, legando la razionalità formale dell’AI alla razionalità sostanziale degli esseri umani.

Questo professionista conosce i principi di Robotica e dei software di AI, ed è dotato di grande precisione, resistenza, calcolo, velocità.

Contestualmente parliamo di una persona predisposta all’ascolto degli esseri umani.

Cognizione, giudizio, empatia, versatilità, sono punti di forza di questo manager, cruciale per il raggiungimento degli obiettivi aziendali.

Il Man-Machine Teaming Manager è a capo di team ibridi. Ciò prevede la capacità di guidare e potenziare un sistema di interazione, attraverso il quale gli esseri umani e le macchine siano capaci di comunicare le proprie capacità, obiettivi ed intenzioni, in modo da generare risultati migliori di quelli ottenibili con team non ibridi.

 

3.Scrum master

In un mondo sempre più competitivo la velocità è uno straordinario punto di forza.

Essere più veloci significa essere più competitivi.

Per rispondere alle odierne istanze di velocità ed immediatezza, bisogna parlare necessariamente della metodologia Scrum.

Stiamo parlando di un metodo costruito su procedure agili, tra i più diffusi per lo sviluppo di prodotti.

Tale metodologia prevede la divisione del processo di gestione di un progetto, in brevi cicli di sviluppo della durata di poche settimane.

L’obiettivo è quello di coordinare lo sviluppo progettuale con le esigenze del cliente.

Questo processo è affidato allo Scrum Master.
Tale professionista organizza le funzioni operative dei team destinati al raggiungimento degli obiettivi fissati utilizzando proprio la metodologia Scrum.

Lo Scrum Master deve garantire che la metodologia Scrum venga compresa e messa in pratica, così da rendere l’intero team più efficiente.
In particolare lo Scrum Master:

Svolge attività di coach sul metodo Scrum, organizza il team di lavoro distribuendo compiti ed assicurandosi che tutti facciano quanto richiesto.

 

4.Ux designer

Oggi la figura dello UX Designer è una delle professioni più richieste in ambito tecnologico.

Caratteristiche come: le molteplici competenze creative e la flessibilità nella progettazione del lavoro, nonché la “generosità” del salario sono tutti elementi fortemente attrattivi per intraprendere questo percorso professionale.

Chi è lo UX Designer?

Tale professionista è il responsabile della User Experience e quindi dell’esperienza di un prodotto in linea.

In particolare il ruolo dello UX Designer è quello di progettare un’interfaccia che consenta all’utente di conoscere completamente il prodotto dall’inizio alla fine.
Perché ciò si verifichi ,lo UX Designer deve conoscere ed utilizzare i più svariati programmi come Photoshop, Sketch o Illustrator per creare storyboard, wireframe, mockup e sitemap.

I UX Designer sono focalizzati sull’esperienza dell’utente in particolare sull’ interazione dell’utente con gli elementi e riferimenti visivi del prodotto.

Nel nostro paese lo stipendio medio annuo di uno UX Designer è di € 34.765, evidentemente più elevato rispetto a quello degli altri professionisti del settore.

Ciò rende questo percorso professionale particolarmente appetibile, soprattutto per molti laureati in studi tecnici e per quei graphic designer che vogliono vincere le più emozionanti sfide di successo.

 

Continua il nostro viaggio nel management del futuro.

Stavolta parliamo del programmatore PLC,  (Programmable Logic Controller) ovvero del tecnico incaricato di progettare, sviluppare e collaudare software applicativi per impianti automatizzati o macchinari industriali.

Parliamo di una professione altamente richiesta, dotata di una specifica competenza nel campo dell’informatica.

Il programmatore PLC mette a disposizione le sue competenze informatiche a chi gli richiede un computer industriale in grado di controllare l’automazione di altri macchinari che lavorano h24.

Il sistema di controllo PLC ha dei programmi pre-impostati attraverso i quali è in grado di controllare il funzionamento del macchinario  al quale è collegato.

Tale software viene sviluppato e impostato dai programmatori PLC che oltre ad occuparsi della scrittura del programma, svolgono una serie di azioni cruciali per testare, monitorare ed ottimizzare l’efficacia del software.